Cosa Vedere

Cosa Vedere

Serramonacesca: paesaggi naturali, montagne, castelli, abbazie, eremi e tanto altro.

Le Origini

Nell’entroterra appenninico pescarese, in Abruzzo, alle falde orientali della Maiella, nella conca del fiume Alento, si trova il paesino di Serramonacesca, piccolo borgo circondato da boschi ed uliveti di nemmeno 600 abitanti. 

Il primo nucleo ebbe origine attorno a un insediamento longobardo del quale si hanno scarse notizie. Il centro storico dell’abitato, pesantemente interessato dalle opere di consolidamento realizzate dopo il fortissimo terremoto degli anni 80 del secolo scorso, conserva qualche piccolo scorcio ancora intatto dell’atmosfera medievale. Risale, invece, all’876 la prima citazione nelle fonti relativa a quella che fu l’originaria chiesa costruita dove ora sorge l’abbazia di San Liberatore a Maiella, allora ancora piccolo edificio di culto. Invece all’abbazia ed a tutto l’indotto che ne derivò certamente si lega il toponimo odierno del centro abitato: Serramonacesca, “Serramonacorum”, può leggersi come "serra dei monaci", intendendo “serra” quale toponimo descrittivo della particolare geomorfologia del territorio. 

Il momento di maggior splendore e forza amministrativo-religiosa del monastero fu certamente il XI secolo: sotto l’abbaziato di Teobaldo prima e Desiderio dopo, questa fu la maggior dipendenza nel territorio della chiesa madre di Montecassino. 
L’edificio, che subì nei secoli gravi danni e che è stato definitivamente restaurato a partire dagli anni 70 del secolo scorso, ha dei bei portali romanici nella facciata, affiancata da una possente torre campanaria; l’interno, a tre navate, contiene un prezioso pavimento a mosaico ed alcuni affreschi, entrambi del ‘200.
 

L'abbazia di San Liberatore a Maiella

Coronato da alte montagne boscose, nel territorio di Serramonacesca scorre il fiume Alento e questo piccolo ma ricco territorio offre straordinari itinerari per visitare castelli ed eremi, godendo al contempo di uno scenario naturale suggestivo ed incontaminato.

Il territorio, in gran parte all’interno dei ben più ampi confini del Parco Nazionale della Maiella, è un autentico “scrigno” di tesori storico-artistici e naturalistici come, appunto, l’abbazia di San Liberatore e l’eremo di Sant’Onofrio, ma anche le rovine di Castel Menardo, le tombe rupestri di San Giovanni e i ruderi dell’isolata fortificazione di Torre Polegra. Il territorio è ricco anche di formazioni calanchifere che si rinvengono nei terreni argillosi di formazione pliocenica siti nella porzione più settentrionale del territorio comunale.
 

Terra di eremi e castelli

La badia di San Liberatore a Maiella sorge all'interno di un suggestivo scenario naturale, immersa tra i boschi che contornano l'abitato di Serramonacesca, nei pressi del fiume Alento; rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romanica in Abruzzo. La facciata bianca, realizzata in pietra concia della Maiella, è equilibrata nei volumi ed è affiancata da un campanile a base quadrata, formato da tre piani e costellato da monofore, bifore e trifore.

L’edificio principale, a pianta basilicale, è diviso in tre navate con sette arcate a tutto tondo.

E’ possibile accedere al presbiterio tramite archi di trionfo che poggiano su pilastri a forma di croce e conclusi dalla tipica cornice benedettina. Nella navata di sinistra si aprono due porte che conducevano un tempo al chiostro ed al monastero. Sull’architrave della seconda porta è possibile notare il tipico motivo a fiori che caratterizza lo stile romanico abruzzese.
Il soffitto è a capriate lignee ed il pavimento centrale è a mosaico, databile al XIII secolo. Gli affreschi che adornano il catino dell’abside sono risalenti al XIII secolo e presentano tracce di immagini di santi.

L’abbazia fu costruita intorno alla fine dell’XI secolo, da monaci benedettini di Montecassino, sui resti di una precedente chiesa distrutta dal terremoto del 990. Raggiunse il massimo splendore intorno al 1200 ed ebbe dei periodi di ricchezza e di rovina, fino agli inizi del 1800, quando il nuovo decreto di Napoleone, che prevedeva la soppressione degli ordini monastici, sancì la sua caduta definitiva: fu spogliata di ogni bene, diventando la sede del cimitero del paese fino alla fine degli anni ’60. Sono molti i restauri che l’hanno vista protagonista nel corso degli ultimi tempi e che finalmente l’hanno riportata al suo attuale splendore.

Le Tombe rupestri di San Liberatore

Dopo un piccolo tragitto sull'alveo del fiume Alento, sulla parete rocciosa sinistra si scorgono cinque piccole caverne, tre tombe, una nicchia e una cappella: ecco il complesso delle Tombe Rupestri di San Liberatore a Maiella.

Le tombe sono collocate su una parete di 20 metri percorribile attraverso un sentiero stretto ed irregolare. La tipologia delle tombe è ad arcosolio, cioè con un sarcofago sormontato da un arco, tipica delle catacombe cristiane dei ceti nobili. Lungo la parete, dopo uno stretto passaggio, si giunge ad una cappella da cui tre rozzi gradini conducono ad una specie di podio; sul lato sinistro è posta una piccola vasca, forse con funzione di acquasantiera, per la raccolta dell'acqua piovana. Sul podio si notano i resti di una base su cui molto probabilmente doveva poggiare una statua e, sul retro, una nicchia con i resti di un affresco reso irriconoscibile a causa dell'elevata umidità.

Non ci sono tracce delle antiche lastre di chiusura delle tombe che generalmente recavano impresse iscrizioni e simboli. Nessuna notizia sul complesso tombale ci è pervenuta, né dalla tradizione locale né dalle fonti storiche. Il luogo doveva essere dedicato a San Giovanni, come si evince dalla toponomastica locale, secondo la quale esso viene chiamato ancora " San Giuannelle".
 

La cascata delle gole del fiume Alento

E’ possibile immergersi in un’avventura unica sul Fiume Alento, un luogo dove il fascino della natura si intreccia con la storia, regalando un’esperienza senza pari.

Partendo dalla storica abbazia di San Liberatore a Maiella, immergendosi in una natura rigogliosa, tra cascatelle, ponticelli e pozze d’acqua dai colori paradisiaci, le cascate lungo il Fiume Alento offrono uno spettacolo naturale mozzafiato. Il suono dell’acqua che si infrange sulle rocce avvolge, creando un’atmosfera magica.

Queste cascate, insieme ai ponticelli e alle pozze d’acqua cristallina, trasformano il paesaggio in un vero e proprio paradiso. Ogni angolo di questo percorso è un invito a scoprire la bellezza nascosta della natura, dove l’acqua gioca un ruolo primario nel modellare un ambiente di rara bellezza. Le cascate nascoste dell’Alento sono un tesoro da esplorare, perfette per chi cerca un’avventura all’insegna del contatto con la natura e della pace interiore. Questo tratto del fiume, con le sue acque limpide e i suoi scorci incantevoli, rappresenta un’esperienza unica per avventurieri e amanti della natura.

La cascata delle gole del fiume Alento

Chiesa parrocchiale, al centro del paese, con classica facciata in pietra. All’interno pregevoli sono le statue di varie epoche ed una tela dell'Annunciazione del '600.

La chiesa di Santa Maria Assunta,è un affascinante gioiello del piccolo borgo di Serramonacesca. Già davanti al suo ingresso ci si rende conto che si tratta di uno di quei luoghi che se potesse parlare avrebbe molte cose da dire, soprattutto legate alle tradizionali feste patronali. Ma è una volta varcata la soglia “presidiata” da un leone in pietra (il secondo è andato perduto) che ci si trova di fronte alle particolarità più interessanti. La prima, che di misterioso ha ben poco ma che merita comunque menzione, riguarda lo stile indiscutibilmente barocco che alberga tra le pareti della chiesa, in netto contrasto con quello della sua “scarna” facciata tipicamente medievale. Tra le iscrizioni sorrette da angeli bianchi e dorati, ce ne è una “solitaria” che recita “Terribilis est locus iste”, una citazione biblica già rinvenuta in altre chiese. Il suo significato è “Questo luogo incute rispetto”, a dimostrazione di come la parola “terribilis”, nella sua evoluzione, abbia poi assunto, in italiano, un significato diverso da quello originario.